Osservatorio La Goccia

45° 30' 26.8128'' N9° 9' 8.442'' E

  • Biorisanamento
  • Ricerca
  • PosizioneMilano
  • Estensione18 Ettari
  • StatoinProgress
  • Iniziato2022
  • ProblemaInquinamento del terreno
  • Fotografie ©Terrapreta + ©Marco Merati

Osservatorio La Goccia è un laboratorio a cielo aperto che mira a validare soluzioni innovative di biorisanamento per rigenerare i suoli delle ex Officine del Gas della Bovisa, tutelando la biodiversità e potenziando i benefici ecosistemici forniti dal bosco spontaneo che vi è cresciuto sopra in diversi decenni di abbandono.

L’Osservatorio nasce dalla sottoscrizione di un patto di collaborazione tra Terrapreta, Comune di Milano, Museo di Storia Naturale di Milano, CNR-Iret, CFU-Italia Nostra e Progetto Natura Onlus.

Progressione della foresta La Goccia dal 1954 al 2018

Le Officine del Gas e la foresta

Nel 1905 Union de Gaz de Paris costruì le Grandi Officine del Gas della Bovisa, all’interno di un’area circondata dai binari.
Le officine producevano il gas per l’illuminazione della città di Milano, attraverso la gassificazione del carbone. Dopo mezzo secolo di intensa attività industriale e in seguito all'evoluzione delle tecnologie per la produzione del gas, cominciò una graduale dismissione delle strutture che portò alla definitiva chiusura del 1994.

L'impianto industriale delle Grandi Officine del Gas

Seguendo le fasi di abbandono, la natura si è ripresa gradualmente i suoi spazi, grazie a una serie di specie pioniere, che hanno sviluppato rapidamente grandi quantità di foglie e materia organica che si è trasformata in humus. Il nuovo suolo generato e l'arrivo nell'area di animali e insetti hanno permesso il ritorno di specie rare e specie autoctone dei boschi planiziali, instaurando nuovi equilibri ecologici.

La foresta ad oggi presente è un complesso e suggestivo ecosistema in trasformazione che si estende per 18 ettari e conta circa 14 mila alberi, con parti di bosco già maturo e altre di nuova formazione.

L’analisi preliminare dei servizi ecosistemici

Nel giugno 2021 abbiamo realizzato un'analisi preliminare della vegetazione spontanea della Goccia, con la finalità di svelare le capacità ecosistemiche della foresta nel suo insieme. Abbiamo attivato un processo partecipato di scienza cittadina: per cinque giorni circa 40 persone hanno partecipato al censimento e alla catalogazione delle specie arboree, arbustive ed erbacee presenti.

Un gruppo di volontari durante la mappatura del Giugno 2021

Fornendoci di iTree Eco abbiamo utilizzato il metodo delle aree campione, che ci ha permesso in breve tempo di ottenere un report della consistenza di biomassa dell'intera foresta e una stima dei servizi ecosistemici da essa forniti.

Questa tappa ha permesso al gruppo di Terrapreta di instaurare un’interlocuzione con il Comune di Milano che ha poi portato alla firma del patto di collaborazione di settembre 2022 e all’avvio del progetto Osservatorio La Goccia.

Il progetto ha l'obiettivo principale di studiare la capacità dell'attuale ecosistema di sostenere un processo di bonifica naturale, al fine di individuare le migliori strategie di intervento e delineare graduali modalità di fruizione pubblica. Il Bosco della Goccia diventerà un grande parco, parzialmente accessibile, entro il 2026.

Verso il bosco di bonifica

In seguito all’arrivo di finanziamenti statali e con la presentazione del Masterplan del Politecnico, firmato Renzo Piano, è stato avviato un percorso che vede i partner dell'Osservatorio impegnati nello studio e nella progettazione del bosco presente nelle aree di proprietà pubblica a nord del sito. Parallelamente, nel lato sud, sarà sviluppato il nuovo campus del Politecnico.

Il partenariato dell’Osservatorio, coordinato da Terrapreta, sta conducendo l’analisi dei suoli e della biodiversità del bosco spontaneo, in parallelo allo studio del potenziale dell’ecosistema di degradare gli inquinanti presenti nel suolo. In seguito saranno progettati interventi per favorire il biorisanamento dei suoli contaminati e una graduale accessibilità per la cittadinanza.

L’attuazione del biorisanamento si protrarrà in diversi anni, procedendo per aree omogenee e prevedendo fasi intermedie di intervento, parallelamente allo sviluppo di attività e modalità innovative per la parziale fruizione del bosco.

Vuoi saperne di più?